pì che na squadra

Pì che 'na squadra

La A.S.D. Olimpic Saluzzo 1957 nasce dalla fusione tra lo storico Auxilium Saluzzo e la giovane Scuola Calcio Città di Saluzzo nel 2014.

Le radici, dunque, scendono in profondità nella storia della città di Saluzzo, andando a raccogliere migliaia di storie colorate di giallo e blu.

Nel lontano 1957, l’attività oratoriale del Don Bosco iniziò il lungo cammino calcistico, formando ragazzi di tutte le età e fungendo da vero e proprio fulcro delle attività giovanili cittadine.

Da questa base, nel 1975, nasce l’Auxilium Saluzzo, da un’idea dei fratelli Bruno e Domenico Ramasotto, di Lorenzo Francesconi e di Don Paolo Serpi. L’Auxilium diventa dunque una squadra di calcio vera e propria, ma senza mai perdere la sua natura di vero punto di incontro per i giovani saluzzesi, i quali riconoscono nei colori sociali qualcosa difficilmente descrivibile a parole.

Nel corso degli anni l’Auxilium ha visto dei signori Uomini dedicare anima e corpo alla causa: Bruno Masenti, Renato Supertino, Silvio Bruno sono soltanto i più rappresentativi di tutti i genitori e non, che hanno fatto sì che l’Auxilium superasse anche periodi molto difficili.

Nel 2014 le strade dell’Auxilium e della Scuola Calcio Città di Saluzzo si incrociano. Grazie a questo incontro nasce l’Olimpic Saluzzo, con l’obiettivo di continuare la missione di utilizzare il calcio come mezzo sociale ed educativo.

Per questo motivo non trovate nella nostra storia alcun riferimento ai traguardi sportivi. Potremmo dire di aver conquistato la Prima Categoria con le unghie e con i denti, o potremmo raccontarvi delle numerose vittorie provinciali e regionali dei nostri ragazzi delle giovanili, ma il nostro risultato più grande è vedere come a distanza di anni portiamo tutti il GialloBlu nel cuore.

 

#pìchenasquadra

Pì che ‘na squadra è stare zitti tutto l’anno, perché le difficoltà non si superano parlando, si superano facendo.
Pì che ‘na squadra è ringraziare i ragazzi e gli allenatori che di anno in anno hanno dimostrato di avere un onore ammirevole: e chi se ne importa se arriviamo ultimi, noi camminiamo a testa alta comunque.
Pì che ‘na squadra è ammettere i propri sbagli, correggerli e saper ricominciare da quelli.
Pì che ‘na squadra è comunque provarle tutte.
Pì che ‘na squadra è dover tutti gli anni ricominciare, facendo leva proprio su quel sentimento di appartenenza che a volte mettiamo da parte, ma che se proviamo a ritornare bambini, riaffiora forte e vivido come quando si andava a giocare ai Sale.